domenica, marzo 25, 2007

Una città in pieno boom

Amsterdam è in piena febbre da costruzione. In città ci saranno centinaia di gru, ovunque è un ribollire di progetti. Si sta tirando su la zona del World Trade Center, che vorrebbe diventare a breve la seconda zona finanziaria europea (dopo la City di Londra, of course). Si sta progettando la quinta linea della metro, che collegherà appunto il WTC con la Stazione Centrale (ora bisogna cambiare 2 linee e allungare molto) e Amsterdam Nord. Si stanno rifacendo interi quartieri.

Penso che questo sia riconducibile all'incredibile boom che sta vivendo l'Olanda da un paio d'anni (e destinato a durare almeno fino al 2010, stando alle previsioni) dopo 3 anni (2002-2004) di stagnazione. Si avverte ovunque aria di benessere e ottimismo, tipico delle grandi riprese.
A cosa può essere dovuto questo cambiamento? Non sono un economista e non intendo nemmeno tediarvi, ma credo di andarci vicino elencando 3 ragioni: l'ottima preparazione universitaria (come quantità di laureati più ancora che come qualità) e postuniversitaria (a quanto ho capito qui si prendono quais 2000€ lordi al mese per fare il dottorato, e forse vale pure per la pensione); il boom economico mondiale (l'Olanda è fondamentalmente un paese di commercianti) e in particolare la ripresa della vicina Germania, e (dicono) la svolta probusiness del precedente governo (caduto a Settembre, ma il premier è sempre lo stesso): secondo una nota ricerca l'Olanda è il 14° posto al mondo dove è + facile e redditizio fare impresa (settimo in Europa dopo UK, Irlanda, Svizzera, Lussemburgo, Estonia e Danimarca) in netta salita rispetto a qualche anno fa (ehm, l'Italia è 60esima, subito dietro l'Uganda....)

3 Comments:

At 26/3/07 11:13, Anonymous Anonimo said...

quale ricerca ci mette 60esimi come facilità di fare impresa??? (quote please)
Forse è persino una sovrastima...

 
At 26/3/07 22:28, Anonymous Anonimo said...

ciao luca anche anche a me interesserebbe un link a tale ricerca

fra

 
At 28/3/07 00:39, Anonymous Anonimo said...

Hai ragione mea culpa. Si chiama Index of Economic Freedom 2007, ed è pubblicato annualmente da Wall Street Journal e Heritage Foundation;è un bel malloppone da 425 pagine, dovreste trovarlo facilmente altrimenti ve lo mando io

 

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